Una spaccato dall'oratorio di Macerata - l'esperienza con l'UNITALSI a Lourdes
Quando si incontra Dio, si incontra la gioia
A pochi giorni dal Santo Natale vogliamo offrirvi un breve racconto della nostra esperienza a Lourdes fatta a fine Settembre come volontarie nel pellegrinaggio nazionale dell’ UNITALSI.
Giuli: Sono stati dei giorni intensissimi sia per il lungo viaggio, sia per l’esperienza di servizio, sia per l’atmosfera che si respira in quella piccola città. Dire che a Lourdes si respira veramente la presenza di Dio sembra scontato ma è davvero così. I ricordi più nostalgici sono quelli legati alla preghiera nella grotta… Quel posto, quell’intimità con Maria, mi manca davvero. Sotto quella grotta tutto si annulla: il freddo, la pioggia, la stanchezza….! Sembra che tutto intorno fosse vuoto. Il silenzio che regna in quel posto santo è sconvolgente. Sconvolgente è vedere migliaia di persone passare ogni giorno sotto quella grotta con le lacrime agli occhi, con la speranza e la fede in una vita migliore, con la preghiera di una grazia. Ho visto di tutto: gente malata, giovani sulla sedia a rotelle, genitori che pregano per i loro figli…..! Ho visto la fede negli occhi di questa gente, ho visto la dignità di questi malati, ho sentito la presenza di Dio tra di loro e ho capito che Dio non li abbandona……! Puoi sentire il loro grido: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato…?” E il Signore sembra rimanere in silenzio…ma in realtà risponde con la resurrezione….! Si perché da Lourdes forse non si torna guariti fisicamente ma si torna guariti nell’anima!!!! Sono tornata a casa con una carica diversa, con una fede più solida che mi sta aiutando ad affrontare la vita con entusiasmo.
Sara: Come spesso capita nella vita, quando si hanno delle aspettative o idee abbastanza chiare, puntualmente vengono stravolte e al loro posto si presentano piacevoli sorprese! Questo è ciò che mi è capitato a Lourdes. Sono partita per il pellegrinaggio con la certezza di vivere quotidianamente con gli ammalati, accompagnarli, ascoltare le loro storie, ma non ho fatto niente di tutto questo perché a me è toccato il servizio d’ordine e quindi il contatto diretto con i malati è stato davvero limitato. Dispiaciuta?? Sinceramente all’inizio sì perché le attese per il mio primo pellegrinaggio erano diverse, però poi la delusione
si è trasformata nella consapevolezza di essere lì non per pretendere di fare quello che avevo in testa ma per offrire; nella consapevolezza della ricchezza di cui ero circondata e che dovevo sfruttare al massimo! E così è stato! Ora non sto qui a raccontarvi tutto ciò che di bello mi sono portata via da Lourdes perché sarebbe troppo lungo, vi lascio due tra le cose per me più importanti: la prima, tutti i momenti e i ritagli di tempo tra un servizio e l’altro passati alla grotta. E’ difficile spiegare a chi non l’ha mai provata la sensazione di serenità, di calma e di intimità che si avverte pregando lì davanti alla Madonna di Lourdes! La seconda, i volti degli ammalati, i volti dei più poveri, dei più bisognosi, dei più umili, dei più piccoli, che Dio ha scelto per insegnarci cos’è la carità, cosa vuol dire accettare la Sua volontà, donare noi stessi con le nostre debolezze, per fare del nostro Sì l’offerta più bella e più significativa della nostra vita! Ecco allora che è valsa davvero la pena fare questa esperienza perché sono tornata inevitabilmente cambiata, arricchita da ciò che ho vissuto. Il Cardinale Comastri ha detto: “ Lourdes è il luogo dove si fa l’esperienza della felicità e si fa l’esperienza della felicità vivendo gli uni con gli altri. Spendendosi gli uni per gli altri. E mentre ci doniamo agli altri, usciamo dalla prigione dell’egoismo ed entriamo nella terra dell’amore, lì dove si incontra Dio; e quando incontriamo Dio, si incontra la gioia!”. Vi assicuro che è proprio così…provare per credere!
Sara: Come spesso capita nella vita, quando si hanno delle aspettative o idee abbastanza chiare, puntualmente vengono stravolte e al loro posto si presentano piacevoli sorprese! Questo è ciò che mi è capitato a Lourdes. Sono partita per il pellegrinaggio con la certezza di vivere quotidianamente con gli ammalati, accompagnarli, ascoltare le loro storie, ma non ho fatto niente di tutto questo perché a me è toccato il servizio d’ordine e quindi il contatto diretto con i malati è stato davvero limitato. Dispiaciuta?? Sinceramente all’inizio sì perché le attese per il mio primo pellegrinaggio erano diverse, però poi la delusione






0 commenti (clicca qui e scrivi/vedi i commenti):
Posta un commento