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Riflessioni dagli esercizi spirituali...

Le nostre amiche Irene, Laura e Alessandra, vogliono condividere con noi le loro riflessioni inerenti al TRT anni oro del 28, 29 e 30 Novembre a Loreto...

Irene:
Ciao sono Irene volevo riprendere brevemente qualche spunto di riflessione che Don Flaviano ci ha proposto in questi giorni per
poter condividere, anche con chi non è potuto essere presente, l’intensità e la ricchezza di verità di questo incontro.
I nostri esercizi spirituali sono iniziati con l’intenzione di capire come si costruisce una Comunità. Lo abbiamo fatto partendo dalla storia di Giuseppe, il figlio prediletto di Giacobbe che, proprio perché prediletto, è causa di invidia da parte dei suoi fratelli (Genesi, 37) che vorrebbero che il padre li amasse in egual misura.
L’invidia è presente se nel nostro cuore c’è malizia e chi di noi non si è sentito a volte il prediletto e molte altre il fratello di Giuseppe? Questo è uno dei forti interrogativi che il nostro Don Flaviano ci ha posto…. Riflettendoci mi rendo conto che sia più semplice sentirsi come i fratelli di Giuseppe (invidiosi) piuttosto che i prediletti del padre. Ognuno di noi, spesso , si ritrova a ricoprire uno di questi due ruoli.
Noi siamo le pedine di un progetto, ciò che Dio vuole per noi sta solo ad ognuno capirlo e tirarlo fuori per vivere bene ciò che siamo e per far si che la promessa di Dio si realizzi in noi.(Lui vede
più lontano di te!)
Solo compiendo ciò che Dio vuole per noi, conquisteremo il Regno dei cieli.
L’umiltà è stata fondamentale per rendermi conto che in me non c’è la fonte di salvezza ma è il Signore che mi ha dato un Dono, e solo restituendolo, a chi me lo ha dato, nel momento opportuno troverò la strada per la salvezza.
Ma le tentazioni sono sempre in agguato e spesso sono proprio i doni che Dio ci fa la tentazione più grande se ragioniamo cercando di sanare le nostre ferite da soli. (Chi cerca la propria vita la perderà).
Cerchiamo allora di fare sempre il bene. Anche se spesso non saremo ricompensati continuiamo a farlo perché il bene non si misura in base a quante persone lo ritengono bene, il bene è bene sempre e il segno del bene è la pazienza.
Se ci abituiamo ad affidare noi stessi a Dio, impareremo anche a distinguere la sua voce. Più ci affidiamo a lui e più impareremo a conoscerlo e a distinguerlo dalle altre voci che ci distolgono l’attenzione da ciò che è Verità.
Cerchiamo allora di non fare di testa nostra, non rompiamo il rapporto con il Padre! Facciamo si che sia fatta la sua volontà e non la nostra. A volte ci costa sacrificio ma il sacrificio fa
risorgere perché trasforma la nostra volontà in ciò che è gradito a Dio. In questo modo possiamo ristabilire con Lui il rapporto di figli e da figli possiamo vivere bene la nostra vocazione.
Don Flaviano ci ricorda come Don Bosco per l’oratorio sognava che ci fossero un padre e dei fratelli che si amino in nome del Signore, pronti a donare se stessi e aiutare gli altri a seguire le proprie vocazioni. Ognuno di noi ha una vocazione che solo alla fine risulterà chiara perché Dio ci chiama ad amare, sta a noi scoprire in quale modo.
Concludo chiedendo al Signore di far si che ognuno di noi non debba mai dir di no ma che dica sempre un si con il sorriso sulle labbra; un si, che sia per la Sua gloria.
Ringrazio tutti coloro che hanno donato la propria presenza in questi 3 giorni e incito tutti gli altri a farlo perché condividere le proprie esperienze arricchisce sì gli altri ma in primo luogo noi stessi.
Ringrazio Don Flaviano che con il suo modo schietto e diretto di parlare ci “smuove dentro” e ci indirizza verso la Verità (Gesù) e ringrazio Francesco Galante per la sua presenza e per la preparazione della liturgia che insieme al silenzio e all’ascolto ci aiuta a fortificare il rapporto con il Padre, mettendo il nostro cuore nelle mani di Dio.
Infine, prendendo spunto dal Vangelo di domenica vorrei dire a tutti e a me stessa di “Vegliare!” perché vegliare vuol dire tenere il cuore pronto ad accogliere il Signore in ogni momento della nostra vita!Perchè il Signore Viene!Non possiamo farci cogliere impreparati!
Un saluto Irene.


Laura:

Ciao a tutti!
Anche io come Irene vorrei aggiungermi al resoconto di questo ultimo TRT a Loreto.
Come lei mi sento di ringraziare coloro che spendono il loro tempo, per farci questo grande DONO...e credo che non accettare il dono sia davvero un'occasione persa!
Come dice la citazione di un recente film di animazione: “niente succede a caso”... E infatti sono certa del fatto che, puntualmente, ogni volta, l'esperienza del TRT parla al nostro cuore, e risponde proprio alle domande che abbiamo in quel determinato momento. Se poi gli esercizi, vengono presi come un cammino, allora davvero possiamo arricchirci sempre di più.
E sono sicura che più siamo a partecipare più la nostra comunità può crescere e farsi bella e forte.
Ringrazio ancora tutti i salesiani e i ragazzi che rendono possibile questa bella avventura!
A presto,
Laura.

Alessandra:
Ciao a tutti,
Sono Alessandra, un'animatrice dell'oratorio di Porto Recanati e
anche io, come hanno già fatto le mie due amiche Irene e Laura, volevo dire due parole riguardo gli Esercizi Spirituali che abbiamo fatto a Loreto dal 28 al 30 Novembre scorsi.
In questi giorni, aiutati dai nostri cari don Flaviano e Francesco
(Frag), ci siamo fatti accompagnare in quello che è stato il nostro "percorso spirituale" dalla storia di Giuseppe, il figlio prediletto di Giacobbe e, insieme a lui, riattraversando la sua storia, abbiamo scavato dentro noi stessi.
Nei quattro incontri che abbiamo fatto, don Flaviano ci ha messo di fronte a quattro tematiche: "L'Amore fa morire"; "l'Obbedienza fa vivere"; "il Sacrificio fa risorgere" e l'ultimo... "Fate questo in memoria di me".
"L'Amore fa morire": perchè per suscitare l'amore occorre morire e non ci sono scorciatoie. Amare significa essere disposti a morire. L'amore genera anche invidia, come nel caso dei fratelli di Giuseppe che lo odiavano perchè era il figlio prediletto di Giacobbe, il piu' amato.
"L'Obbedienza fa vivere": Giuseppe si trova nella cisterna. Sembra non abbia piu' niente, ma ha ancora la sua vita e nella vita c'è il Signore. Giuseppe è il Suo prediletto e gli è obbediente. Egli resiste alle tentazioni inviategli da Satana per restare fedele al Signore e infatti la benedizione di Dio non lo abbandona, perchè il bene è piu' forte del male! Giuseppe in cella fa crescere una pianticella, simbolo della sua obbedienza a Dio e della sua fede.
"Il Sacrificio fa risorgere": sacrificio è cio' che rende la mia
volonta' cosa gradita a Dio. Esso non ci indebolisce ma ci rafforza! Il sacrificio è la perfezione dell'obbedienza e quindi la risurrezione è la perfezione della vita.
"Fate questo in memoria di me": ai fratelli di Giuseppe manca
qualcosa. Loro credono sia il pane, ma in realtà a loro manca l'amore, l'amore del Padre. Per svelare il senso della storia occorre che noi ci mettiamo al servizio della volonta' di Dio perchè solo cosi Dio puo' liberare la sua infinita bonta'.
A queste riflessioni sono anche seguiti momenti di condivisione in cui sono emerse le "ferite" che ci sono all'interno delle nostre
comunità animatori che troppo spesso tendiamo a "curarci" da soli senza chiederne consiglio all'Unico, Vero "Medico delle Anime" che è Dio! Solo lasciandole curare a Lui le nostre ferite potranno ben cicatrizzarsi, sennò torneranno sempre a sanguinare!
L'Adorazione Eucaristica notturna è stato un altro dei momenti che ha caratterizzato i nostri esercizi spirituali e stavolta abbiamo avuto la fortuna di passare la notte con Gesu' proprio mentre stava entrando la Prima Domenica di Avvento... quale modo migliore per vegliare ed essere pronti ad accogliere Gesu' che viene! Proprio come la parabola delle Vergini sagge!!
La conclusione di questi tre bellissimi giorni non poteva che
avvenire con la celebrazione Eucaristica in cui ci siamo sentiti
richiamati a vegliare, a tenere gli occhi aperti e ad avere il cuore pronto per essere degni di accogliere Gesu' che è la nostra vita!
Personalmente, mi sento di esprimere il mio GRAZIE a Dio che ci ha radunati insieme per farci vivere questa esperienza diretta con Lui; i nostri cari don Flaviano e Frag per tutto cio' che ci hanno donato con la loro presenza e vorrei dire GRAZIE anche a tutti quelli che hanno "avuto il coraggio" di staccare la spina dalla quotidianita' per ritagliarsi del tempo da dedicare a Dio e all'incontro con i "fratelli"!!!!
Infine vorrei invitare chi non è venuto per vari motivi a non
sottovalutare e a non farsi sfuggire questi appuntamenti col Signore Gesu' che sono sempre fonte di grande ricarica spirituale... ma anche fisica!!!
Un caro saluto a tutti i miei amici!!!
A presto.
Alessandra.

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