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INQUILINI O CITTADINI… DI QUALE MONDO?

Noi siamo essenzialmente studenti che affollano ogni giorno le aule delle scuole superiori o delle aule universitarie d’Italia. Se ci pensiamo bene noi possiamo essere:
• Utenti: usiamo un servizio utile, non abbiamo molte pretese, ci basta che ci sia e funzioni. Ci sono già gli altri che organizzano, noi usufruiamo;
• Clienti: paghiamo, esigiamo, abbiamo il diritto di ottenere ciò che vogliamo: siamo noi che deteniamo il potere, vale il motto “il cliente ha sempre ragione”;
• Inquilini: obbligati a coesistere, a convivere… ce ne facciamo una ragione ma ci facciamo pure i fatti nostri!!!
• Approfittatori: tutti ci vogliono sempre fregare, teniamo gli occhi aperti e cerchiamo di fregare noi per primi.
Ma possiamo anche vivere da CITTADINI NELLA SCUOLA, NEL NOSTRO QUARTIERE, NELLA NOSTRA CITTÀ. Questo atteggiamento presuppone però che si cambi prospettiva e modo di guardare le cose: dobbiamo chiederci cosa si aspetta la nostra scuola o la nostra città da noi e non il contrario. Due sono le parole chiave: COMUNITÀ E BENE COMUNE.
La nostra scuola, la nostra città, la nostra famiglia, la parrocchia sono una COMUNITÀ. Esse condividono uno scopo, hanno una struttura, dei ruoli, sono un intreccio di legami e di rapporti e compiti. Tutti gli elementi sono essenziali e in relazione tra loro. Ovviamente, questo produce un sistema ma non necessariamente una comunità: essere comunità significa sentirsi responsabili gli uni degli altri, sentire che le proprie azioni provocano degli effetti sugli altri componenti, rendersi conto che si condivide uno scopo comune.
Chi vive la scuola come comunità cerca sempre di costruire il bene comune. Ma che cosa significa concretamente? Pensare al bene comune spesso suona in modo negativo. Bisogna rinunciare a qualcosa, dobbiamo stare meno bene noi, così stanno un po’ meglio gli altri. In realtà non è questione di somme o sottrazioni: si tratta di cercare il bene di tutti, che non è solo nostro, ma anche nostro. È l’ottica da mutare, facciamo un esempio: questa scelta va bene per la mia classe considerando tutte le persone che ne fanno parte, i professori che abbiamo, la nostra situazione, quello che faremo l’anno prossimo…?
Ma allora cosa distingue un laico cristiano da qualsiasi altra persona non credente che si adopera per il bene comune nella società? La fede dà un orizzonte nuovo a quanto viene svolto a servizio dell’uomo: noi cristiani sappiamo che il senso di quanto facciamo non si esaurisce sulla terra e con la morte, crediamo che anche quando tutto sembra volgere verso soluzioni catastrofiche, noi siamo nelle mani di Dio e che quindi non viene meno la speranza che attraverso vie nuove e imprevedibili si faccia strada l’apertura a un mondo diverso.
Ci sono molti segni di speranza; conosco diversi giovani che hanno scelto di vivere da cristiani come cittadini del mondo… Gli ambiti d’impegno sono tantissimi: una Politica con la P maiuscola, la scelta della della democrazia e della giustizia, educare alla legalità, l’immigrazione come risorsa, il commercio equo e solidale, il volontariato locale e internazionale.
Ho una coppia di amici; Debora e Simone sono due amici al contrario. Hanno deciso di sposarsi e creare una famiglia ora che di famiglia non parla più nessuno. Hanno deciso di partire e di andare a lavorare come volontari un anno in Nigeria, mentre sulle poltrone importanti si pensa a come fare per far sì che dall'Africa la gente non venga in Italia... Un viaggio al contrario. Rubo qualche riga dal blog che racconta la loro esperienza tra i ragazzi di Akure:
"La nostra casa sarà il mondo, il cielo il nostro limite" 3/2/2009. Che cosa si può volere di più che festeggiare il proprio anniversario in Africa a 6 ore di aereo da casa? Secondo me, niente, è perfetto! oggi è proprio la giornata che sognavo per il mio matrimonio, caldo, con il sole.. ecco forse dovevamo sposarci in Africa... però forse l'unico problema era per tutti gli invitati, me li ricordo tutti, parenti e amici cari, accorsi per noi nella festa più bella che abbia mai realizzato e risentire, questa mattina, in chiesa, alcune delle canzoni che il gruppo africano ha cantato durante il matrimonio è da pelle d'oca! Oggi è il giorno di indossare la maglietta con la freccia che punta in alto! Un anno fantastico. Non abbiamo festeggiato con regali e cenetta a lume di candela, ma, semplicemente, come la vita qui in Africa, con una lettera, che ci siamo scritti rispettivamente, all'insaputa una dell'altro, piena di sentimenti e con i ChokoBons della mamma Grazia, gli stessi del matrimonio!!
Forza ragazzi oggi possiamo essere tutti più cristiani impegnati nella società e cittadini di un mondo più bello grazie ai nostri sforzi!
Il tuo Cristo è ebreo
E la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina
E i tuoi numeri sono arabi.
La tua auto è giapponese
E il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero
E il tuo walkman è coreano.
La tua pizza è italiana
La tua camicia è hawaiana.
Le tue vacanze sono turche
tunisine o marocchine.
Cittadino del mondo,
non rimproverare il tuo vicino
Di essere.. Straniero
(Graffito Munich)
federico sdb

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