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A lavoro per il nuovo Oratorio...

Qui riportiamo una serie di testimonianze degli ultimi giorni e la Photogallery dei lavori che si stanno facendo a L'Aquila per l'apertura del nuovo oratorio...
Molti ragazzi si stanno impegnando da qualche settimana per questo nuovo ed ambizioso progetto!!!

I volontari MGS:
“Allegri figlioli! Abbiamo trovato l’oratorio! Avremo chiesa, scuola, cortile per saltare e giocare! … ”
“Solo un po’ d’erba alta….”, chi non l’ha pensato mentre don Fla ti mostrava il parco BP (Baden Powell) e ti illustrava il suo sogno?!? In realtà il lavoro è molto più lungo e duro del previsto: sotto il sole cocente sulle schiene dei giovani si preparano ottime omelette, i ragazzi non dormono per evitare che l’erba cresca durante la notte. Tale è l’ossessione per il lavoro preparatorio. Provando a fare un po’ i seri: l’erba è stata tagliata in parte e raccolta in covoni, la distesa verde che riempiva il parco è ora un prato giallognolo. È stata montata la prima tenda, gentilmente donata dagli scout di Civitanova 2 e già si delinea nella nostra mente la planimetria del futuro campo, il tendone, le reti, il campetto e il palco, il portale e l’alzabandiera. Insomma, molto è stato fatto e molto di più c’è ancora da fare! Il bello è che i ragazzi dell’Ex Italtel2 stanno lavorando al campo per trasformarlo in cortile su coi giocare mentre è già casa che accoglie … si respira aria di famiglia e collaborazione. Martedì è stato uno dei giorni più belli condivisi: si è faticato davvero tanto, dalla mattina alla sera inoltrata, armati solo di rastrello, scopa, tagliaerba, picchetti, acqua, frutta e tanta voglia di stare insieme anche nella fatica… c’era anche chi andava in bici, chi ti allietava con una battuta … siamo tornati alla tendopoli alla sera affamati ma più uniti di prima per il giorno in compagnia perché “la fatica aiuta a crescere…”. Oggi si lavora ancora, vi racconteremo gli sviluppi perché per lunedì il parco vuole essere pronto per essere oratorio!

Chiara Bambozzi:
"I Pile's boys
"
Avevo appena finito la settimana di convivenza studio coi ragazzi delle superiori del Savio Club e molto carica sono partita alla volta dell’Aquila, precisamente quartiere di PILE, totalmente ignara di quello che mi aspettava …. Macerie, sì … tante! Ma questa è stata la scoperta più banale e più facilmente immaginabile … insieme ad esse ci sono le persone che hanno voglia di ripartire, quelle che faticano di più, quelle che cercano il perché di quanto è accaduto, quelle che se la prendono con Dio, quelle che si attaccano a don Flaviano e si confidano … poi ci sono i bambini che ti si aggrappano al collo e ti chiedono “quanto tempo rimani, da dove vieni? È una zona sismica la tua?”, ci sono quelli che non vanno in chiesa da quando hanno fatto la comunione, se l’hanno fatta, ma sono comunque interrogati da questa presenza salesiana così gioiosa, così operosa … ci sono gli anziani che parlerebbero per ore …. ci sono militari, protezione civile, forestale e ogni sorta di forza dell’ordine che gira per la città come una grande città – caserma ….. c’è il caldo afoso e il cemento rovente del parcheggio dove sta la nostra tendopoli, c’è il freddo pungente della notte, in tenda con la cuffia di lana … ci sono Andrea, Anna Paola, Cecilia e Fabio, 4 ragazzi del servizio civile dell’oratorio (ora totalmente inagibile) dell’Aquila che seppur congedati hanno scelto e chiesto di tornare a prestare il loro servizio, ora che di bisogno ce n’è veramente … ci sono i volontari, i tantissimi volontari che si “turnano” essi sono ragazzi aquilani che hanno subito il sisma, studenti universitari all’Aquila scampati alla tragedia, sono ragazzi di altre regioni che il terremoto l’hanno sentito in tv … e poi ci sono i giovani, i ragazzi delle superiori quelli che definisco l’anello debole della situazione … quelli a cui difficilmente torna il sorriso se dai solo un pallone o prometti che la casa verrà loro ricostruita o regali vestiti e giocattoli … sono quelli che non hanno più il loro punto di ritrovo, sono quelli il cui locale preferito è sepolto, sono quelli che hanno 1/3 di programma scolastico da fare da soli, sono quelli che si trovano divisi fisicamente dal loro migliore amico /a, sono quelli che vedono il proprio gruppo di amici smembrato: chi sulla costa, chi in una tendopoli, chi in un’altra …. Sono i ragazzi che in te cercano un amico, un educatore, una guida … i ragazzi di questa età a Pile sono una ventina, e piano piano li stiamo coinvolgendo … una pluriclasse la mattina con cui dialogare, confrontarsi, crescere in materia di sicurezza, protezione … un punto informativo da loro gestito per dare un luogo comune di incontro e poi una cena in pizzeria che sfiora la normalità, un’escursione in una delle tante montagne vicine, una partita a pallone insieme, una chiacchierata, una passeggiata in bici, la cucina trapper …. Cercando di lasciare ogni volta un pensiero, un bel pensiero su cui riflettere …così come ci ha insegnato don Bosco, senza violenza o indiscrezione …. Noi del Movimento Giovanile Salesiano a Pile stiamo con i bambini, coi ragazzi, con gli adolescenti, ma ci occupiamo anche di pulizia bagni, campo, ordine e sistemazione dei locali (un grande tendone funge da mensa, chiesa, scuola!).
SE VIENI ALL’AQUILA , ANCHE SE E' LA COSA CHE MENO TI ASPETTI, TI RITROVERAI DENTRO IL GRANDE SOGNO DI DON BOS…….. ehmmm …. DI DON FLAVIANO! E ALLORA ALZATI E VIENI!

Andrea Angeletti:
“Era da un po’ che non avevo i calli alle mani …”
Solita routine, si fa sera e poi subito a nanna per il meritato riposo dopo la giornata intensa di studio.
Il tempo di svegliarsi all’alba, colazione e di nuovo pronti per un faticoso giorno di lavoro. Apriamo l’astuccio e tiriamo fuori una bella matita tutta marrone chiaro, alta 2 mt con tanti denti verdi appuntiti alla fine, è il momento di usarla sul nostro quaderno di 5000 m2.
Forse abbiamo sbagliato qualcosa!!!...dove sono le nostre matite colorate, i nostri evidenziatori? … i nostri quaderni bianchi? Qui ci sono solo rastrelli, decespugliatori e una distesa infinita d’erba, tantissima erba, troppa erba!
Anzi no! Non abbiamo sbagliato proprio nulla, tutto regolare, stiamo solo cercando di tirare su un oratorio e a volte le penne lasciano il posto alle falci perché se ti manca la strada devi fartela!

Monia Meschini:
“Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e robusto!”
Immagino Don Bosco e il suo sogno. Lo immagino cercare un luogo per il suo oratorio, lo immagino alla Tettoia Pinardi.
Vedo noi al Parco Baden Pawel, vedo noi con rastrelli e forche in mano.
Immagino Don Bosco in giro per Torino, immagino i suoi discorsi con i giovani e i suoi primi ragazzi.
Vedo noi andare di campo in campo e parlare con bambini, mamme, responsabili ed educatori.
Immagino i lavori al primo oratorio di Don Bosco, immagino i suoi ragazzi con mattoni e calce.
Vedo noi con filagne e cordini, truciolato e pennelli costruire il Nostro Oratorio.
E continuiamo il Suo Sogno, con la stessa gioia, lo stesso entusiasmo, scoprendo ogni giorno l’importanza di stare insieme, di donarci agli altri, di dare senza pretendere nulla in cambio.

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