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quando è troppo ...

Di tanto in tanto si arriva al troppo.


L'uomo ha una misura, questa è la sua fortuna: questa misura può essere colmata. A me capita ogni tanto di riflettere su di me e di mettermi a piangere, in macchina per lo più, quando sono solo.

E' un empito del cuore, un'estasi della mente non c'è più bisogno di pensare né di percepire perché tutto è lì davanti a te ed è bello. Il troppo quando è veramente troppo ti tira sempre e solo una sola parola: grazie. La gratitudine è l'unico e inconfondibile sintomo dell'eccedenza di vita.

E' buono forse qui ricordare che il dono di Dio si chiama Grazia e che il saper dire grazie è la porta di un incontro annunciato e, quindi, promesso. Il gratuito è sempre troppo, mai guadagnato, mai comprato, mai meritato. Solo accolto. e l'accoglienza ti destruttura, ti porta fuori della tua misura: è sempre troppo.

Mi capita spesso di piangere in questo periodo, senza motivo specifico, solo guardando me stesso e ringraziando il Signore: credo di intuire cosa sarà il Paradiso quando mi succede questa cosa. Ma dicono che non si può immaginare il Paradiso perché è al di là, appunto, è troppo.

Grazie Signore che ci hai fatti con misura e che ti prendi la briga di irrompere e di debordare: il cuore si gonfia, la mente si apre e solo le lacrime possono ricondurci a questa giusta misura: da cui possiamo dire grazie di questa misteriosa vita che farei fatica a vivere se non fossi salesiano.

Grazie, Padre, a te la gloria nei secoli dei secoli.
Amen.

1 commenti (clicca qui e scrivi/vedi i commenti):

nadiamariani ha detto...

Grazie Don Flaviano
Un abbraccio.
Nadia

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